The "Republic of the banks." Evolution and crisis of a surveillance system (1894-1974) The article outlines the attempts to introduce a system of banking supervision in Italy, and examines the evolution and the legislative solutions adopted as well as the problems and conflicts accompanying its setting. Banking surveillance is examined not in relationship to financial theories, but rather it draws its conceptual references from the history of institutions and State formation. In this perspective it looks at the tension between legitimacy and discipline, between political decision and normative choices. In looking at the role played by different actors in this process, the category of disciplining seems useful to explain the intercourse between those who exercise the command and those who are subjected to it. Under focus are the mechanisms by which the governments and/or the Central Bank of Italy have counteracted the reluctance of the banks of being ruled. It shows how rigid forms of control have regulated the conduct of players in the credit and finance – up to the point of constraining the entrepreneurial nature of bank business -, while protecting savings.

Il lavoro ripercorre a grandi passi i tentativi di introduzione di un sistema di vigilanza bancaria in Italia, i problemi ed i conflitti che ne accompagnarono l’impianto, le evoluzioni e le soluzioni legislative adottate. Il contributo – diversamente da quelli centrati sulle funzioni di vigilanza in rapporto alle teorie dei sistemi finanziari, del central banking, della regolazione ottimale – trae i suoi riferimenti concettuali dalla storia delle istituzioni e dalle riflessioni sui processi di formazione dello Stato, guardando, soprattutto, al nesso tra legittimità e disciplina, tra decisione politica e scelte normative ed al peso dei diversi attori nell’elaborazione delle regole. Di qui il ricorso a categorie diverse. Quella di disciplinamento, innanzitutto. Essa, più di altre, è parsa utile a spiegare la dialettica instaurata tra chi esercita il comando e chi lo subisce, i meccanismi in base ai quali a momenti alterni governi e Banca d’Italia hanno contrastato la riluttanza delle banche al rispetto delle regole – arrivando ad imporre rigide forme di controllo, talora coercitive della stessa natura imprenditoriale dell’impresa bancaria –, protetto il risparmio e regolato la condotta degli attori del credito e della finanza.

La «Repubblica delle banche». Evoluzione e crisi di un sistema di vigilanza (1894-1974)

SCATAMACCHIA R
2012-01-01

Abstract

The "Republic of the banks." Evolution and crisis of a surveillance system (1894-1974) The article outlines the attempts to introduce a system of banking supervision in Italy, and examines the evolution and the legislative solutions adopted as well as the problems and conflicts accompanying its setting. Banking surveillance is examined not in relationship to financial theories, but rather it draws its conceptual references from the history of institutions and State formation. In this perspective it looks at the tension between legitimacy and discipline, between political decision and normative choices. In looking at the role played by different actors in this process, the category of disciplining seems useful to explain the intercourse between those who exercise the command and those who are subjected to it. Under focus are the mechanisms by which the governments and/or the Central Bank of Italy have counteracted the reluctance of the banks of being ruled. It shows how rigid forms of control have regulated the conduct of players in the credit and finance – up to the point of constraining the entrepreneurial nature of bank business -, while protecting savings.
2012
Il lavoro ripercorre a grandi passi i tentativi di introduzione di un sistema di vigilanza bancaria in Italia, i problemi ed i conflitti che ne accompagnarono l’impianto, le evoluzioni e le soluzioni legislative adottate. Il contributo – diversamente da quelli centrati sulle funzioni di vigilanza in rapporto alle teorie dei sistemi finanziari, del central banking, della regolazione ottimale – trae i suoi riferimenti concettuali dalla storia delle istituzioni e dalle riflessioni sui processi di formazione dello Stato, guardando, soprattutto, al nesso tra legittimità e disciplina, tra decisione politica e scelte normative ed al peso dei diversi attori nell’elaborazione delle regole. Di qui il ricorso a categorie diverse. Quella di disciplinamento, innanzitutto. Essa, più di altre, è parsa utile a spiegare la dialettica instaurata tra chi esercita il comando e chi lo subisce, i meccanismi in base ai quali a momenti alterni governi e Banca d’Italia hanno contrastato la riluttanza delle banche al rispetto delle regole – arrivando ad imporre rigide forme di controllo, talora coercitive della stessa natura imprenditoriale dell’impresa bancaria –, protetto il risparmio e regolato la condotta degli attori del credito e della finanza.
VIGILANZA
SISTEMA BANCARIO
DISCIPLINAMENTO
regolazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14086/889
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