Tentativo di analisi problematica del ruolo svolto dal Servizio studi della Banca d’Italia, all’indomani della caduta del fascismo e di molti dei suoi protagonisti, il saggio ripercorre taluni momenti e problemi del suo operato, con duplice obiettivo. Da un lato, richiamare l’attenzione storiografica su un tema, i Servizi studi e i loro uomini, trascurato in pari misura da storici ed economisti; dall’altro, presentare i primi risultati della ricerca, relativamente al periodo 1936-1955 ed al bagaglio di conoscenze e competenze accumulato, dalla sua nascita (1914) in avanti, dal Servizio studi della Banca d'Italia. Attingendo ad un’inesplorata documentazione archivistica, il saggio mette a disposizione elementi diversi, su attori e azioni, utili ad indagare funzioni e disegni di un gruppo di ‘scienziati dell’economia’ approdati, non di rado, ad incarichi di rilievo nella vita politica nazionale. Al contempo, ipotizza che il Servizio abbia rappresentato, nell’eccezionalità dell’epoca, una sorta di laboratorio d’idee e strategie, che abbia favorito una nuova sensibilità per i temi dell’organizzazione scientifica e per la formazione del personale e, più in generale, fornito legittimazione alle decisioni della Banca centrale e del potere politico.
Un laboratorio per la Ricostruzione: il Servizio studi della Banca d'Italia
SCATAMACCHIA R
2003-01-01
Abstract
Tentativo di analisi problematica del ruolo svolto dal Servizio studi della Banca d’Italia, all’indomani della caduta del fascismo e di molti dei suoi protagonisti, il saggio ripercorre taluni momenti e problemi del suo operato, con duplice obiettivo. Da un lato, richiamare l’attenzione storiografica su un tema, i Servizi studi e i loro uomini, trascurato in pari misura da storici ed economisti; dall’altro, presentare i primi risultati della ricerca, relativamente al periodo 1936-1955 ed al bagaglio di conoscenze e competenze accumulato, dalla sua nascita (1914) in avanti, dal Servizio studi della Banca d'Italia. Attingendo ad un’inesplorata documentazione archivistica, il saggio mette a disposizione elementi diversi, su attori e azioni, utili ad indagare funzioni e disegni di un gruppo di ‘scienziati dell’economia’ approdati, non di rado, ad incarichi di rilievo nella vita politica nazionale. Al contempo, ipotizza che il Servizio abbia rappresentato, nell’eccezionalità dell’epoca, una sorta di laboratorio d’idee e strategie, che abbia favorito una nuova sensibilità per i temi dell’organizzazione scientifica e per la formazione del personale e, più in generale, fornito legittimazione alle decisioni della Banca centrale e del potere politico.File | Dimensione | Formato | |
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