Il contributo è dedicato alla croce-reliquiario in cristallo di rocca del Museo Capitolare di Atri, stauroteca di probabile produzione veneziana della fine del XIII secolo. Dopo un breve riepilogo delle attuali posizioni della critica del manufatto, il testo si concentra sulla ricostruzione della sua storia conservativa. Inediti documenti conservati nella Biblioteca Classense di Ravenna ed alcuni articoli di giornali locali di primo Novecento consentono di attribuire allo storico dell'arte ravennate e direttore generale delle Antichità e Belle Arti il primo riconoscimento del valore storico-artistico del reliquiario e i relativi provvedimenti di tutela (documentazione fotografica, custodia in cattedrale, istituzione di un museo ad Atri). La documentazione attesta chiaramente, inoltre, la provenienza della croce dalla chiesa di S. Francesco della stessa Atri, rimasta fino ad ora ipotetica. Da ciò deriva infine la proposta di svincolarne la committenza dall'ambito vescovile, pensando invece ad una donazione alla comunità francescana da parte di un maggiorente laico, fenomeno non raro in ambito angioino a cavallo del 1300.
Corrado Ricci e la croce in cristallo di rocca del Museo Capitolare di Atri: la scoperta critica del reliquiario della Vera Croce
TABANELLI MARGHERITA
2015-01-01
Abstract
Il contributo è dedicato alla croce-reliquiario in cristallo di rocca del Museo Capitolare di Atri, stauroteca di probabile produzione veneziana della fine del XIII secolo. Dopo un breve riepilogo delle attuali posizioni della critica del manufatto, il testo si concentra sulla ricostruzione della sua storia conservativa. Inediti documenti conservati nella Biblioteca Classense di Ravenna ed alcuni articoli di giornali locali di primo Novecento consentono di attribuire allo storico dell'arte ravennate e direttore generale delle Antichità e Belle Arti il primo riconoscimento del valore storico-artistico del reliquiario e i relativi provvedimenti di tutela (documentazione fotografica, custodia in cattedrale, istituzione di un museo ad Atri). La documentazione attesta chiaramente, inoltre, la provenienza della croce dalla chiesa di S. Francesco della stessa Atri, rimasta fino ad ora ipotetica. Da ciò deriva infine la proposta di svincolarne la committenza dall'ambito vescovile, pensando invece ad una donazione alla comunità francescana da parte di un maggiorente laico, fenomeno non raro in ambito angioino a cavallo del 1300.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.