Il contributo ricostruisce le vicende della pala di Santa Caterina d’Alessandria di Andrea Vaccaro, dalla sua collocazione nel monastero di Santa Caterina a Gaeta al suo trasferimento nel duomo. La lettura stilistica del dipinto, finora trascurato dagli studi, permette di classificarlo quale significativa testimonianza della fase tarda di Vaccaro, in un contesto di stretti rapporti tra Gaeta e l’ambiente artistico napoletano, segnato dai lavori per il succorpo e l’altar maggiore del Duomo.
La pala di santa Caterina d'Alessandria di Andrea Vaccaro a Gaeta
BARTONI L
2018-01-01
Abstract
Il contributo ricostruisce le vicende della pala di Santa Caterina d’Alessandria di Andrea Vaccaro, dalla sua collocazione nel monastero di Santa Caterina a Gaeta al suo trasferimento nel duomo. La lettura stilistica del dipinto, finora trascurato dagli studi, permette di classificarlo quale significativa testimonianza della fase tarda di Vaccaro, in un contesto di stretti rapporti tra Gaeta e l’ambiente artistico napoletano, segnato dai lavori per il succorpo e l’altar maggiore del Duomo.File in questo prodotto:
File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
GAETA_Bartoni.pdf
non disponibili
Dimensione
618.81 kB
Formato
Adobe PDF
|
618.81 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.