L'evolversi della coscienza sociale nei confronti della risorsa paesaggio ha generato, nell'arco di pochi decenni, approcci molto diversi, assegnando ad essa ruoli e finalità spesso discordanti. E’ poco più di ieri che la spinta verso la ricostruzione, esortata da necessità reali e, forse, fomentata dal bisogno inconscio di riaffermare una forma di supremazia sull’ambiente e sugli eventi dopo le tragiche incertezza della Guerra, ha determinato un atteggiamento di sfruttamento incondizionato delle risorse territoriali nella direzione della produttività adduttiva, unitamente ad un graduale processo di “disaffezione” verso i nuclei storici che è perdurato diffusamente fino agli scorsi anni ’90. Fenomeni di trasformazione e aggressione del paesaggio naturale, come l’episodio dell’Italsider di Bagnoli a Napoli, sono conseguiti da un approccio alla problematica condotto nell'espressione meccanicistica e nella convinzione di risorse e sviluppo illimitati. Una diversa maturazione della comune sensibilità nei confronti di queste tematiche ha, negli ultimi anni, assegnato un valore predominante alla risorsa paesaggio, ampliandone e strutturandone il significato fin dall’accezione del termine che lo identifica, oggi, non soltanto come quello naturale bensì come l’insieme di contesti anche artificiali, di fattori materiali e immateriali. Tra i possibili paesaggi, quello urbano assume nelle civiltà occidentali un ruolo preminente. Esso si identifica, particolarmente in Italia e in Europa, nei contesti storici dove la presenza di un diffuso patrimonio, pregevole ma talvolta bisognoso di un articolato e metodico processo di riqualificazione e rigenerazione, ha contribuito ad assegnare forte centralità al tema della valorizzazione, da intendersi non solo come conservazione ma anche come ricerca di un nuovo e più sostenibile equilibrio tra la preservazione dell'identità dei luoghi e le esigenze della contemporaneità, tra le quali, ad esempio, non può essere trascurata la questione energetica. Naturalmente queste tematiche determinano forti livelli di criticità, soprattutto in ambiti storici, laddove qualunque modifica alla struttura urbana ed al patrimonio architettonico necessita di una rigorosa fase di ricognizione documentale, analisi e controllo qualitativo dei processi. In queste circostanze, gli strumenti della conoscenza e della rappresentazione del territorio assumono un ruolo fondamentale per la valutazione ed il controllo delle trasformazioni. Queste tematiche sono state sviluppate dalla Università Telematica Internazionale UNINETTUNO nell’ambito del programma di ricerca scientifica PRIN 2010PEA4H8, approfondendo le questioni relative alla valorizzazione e rigenerazione dei luoghi storici attraverso la articolazione di processi di natura multidisciplinare ed interdisciplinare nei quali, il rilievo urbano ed architettonico, ha assunto ruolo centrale e valore determinante. La ricerca è stata svolta con il coordinamento della Facoltà di Ingegneria, assumendo come campione principale di studio l’area del ghetto ebraico di Roma. Le ragioni del Convegno “Processi di analisi per strategie di valorizzazione dei paesaggi urbani. I luoghi storici tra conservazione e innovazione”, in programma il 29 gennaio 2016, risiedono quindi nella esigenza ed opportunità di un confronto ampio sulle tematiche della valorizzazione dei luoghi storici, diffondendo e condividendo i risultati di ricerche svolte con obiettivi analoghi, al fine di contribuire alla diffusione della conoscenza scientifica ed alla individuazione delle migliori strategie, metodologie e questioni procedurali.

INTRODUZIONE

CENNAMO G
2016-01-01

Abstract

L'evolversi della coscienza sociale nei confronti della risorsa paesaggio ha generato, nell'arco di pochi decenni, approcci molto diversi, assegnando ad essa ruoli e finalità spesso discordanti. E’ poco più di ieri che la spinta verso la ricostruzione, esortata da necessità reali e, forse, fomentata dal bisogno inconscio di riaffermare una forma di supremazia sull’ambiente e sugli eventi dopo le tragiche incertezza della Guerra, ha determinato un atteggiamento di sfruttamento incondizionato delle risorse territoriali nella direzione della produttività adduttiva, unitamente ad un graduale processo di “disaffezione” verso i nuclei storici che è perdurato diffusamente fino agli scorsi anni ’90. Fenomeni di trasformazione e aggressione del paesaggio naturale, come l’episodio dell’Italsider di Bagnoli a Napoli, sono conseguiti da un approccio alla problematica condotto nell'espressione meccanicistica e nella convinzione di risorse e sviluppo illimitati. Una diversa maturazione della comune sensibilità nei confronti di queste tematiche ha, negli ultimi anni, assegnato un valore predominante alla risorsa paesaggio, ampliandone e strutturandone il significato fin dall’accezione del termine che lo identifica, oggi, non soltanto come quello naturale bensì come l’insieme di contesti anche artificiali, di fattori materiali e immateriali. Tra i possibili paesaggi, quello urbano assume nelle civiltà occidentali un ruolo preminente. Esso si identifica, particolarmente in Italia e in Europa, nei contesti storici dove la presenza di un diffuso patrimonio, pregevole ma talvolta bisognoso di un articolato e metodico processo di riqualificazione e rigenerazione, ha contribuito ad assegnare forte centralità al tema della valorizzazione, da intendersi non solo come conservazione ma anche come ricerca di un nuovo e più sostenibile equilibrio tra la preservazione dell'identità dei luoghi e le esigenze della contemporaneità, tra le quali, ad esempio, non può essere trascurata la questione energetica. Naturalmente queste tematiche determinano forti livelli di criticità, soprattutto in ambiti storici, laddove qualunque modifica alla struttura urbana ed al patrimonio architettonico necessita di una rigorosa fase di ricognizione documentale, analisi e controllo qualitativo dei processi. In queste circostanze, gli strumenti della conoscenza e della rappresentazione del territorio assumono un ruolo fondamentale per la valutazione ed il controllo delle trasformazioni. Queste tematiche sono state sviluppate dalla Università Telematica Internazionale UNINETTUNO nell’ambito del programma di ricerca scientifica PRIN 2010PEA4H8, approfondendo le questioni relative alla valorizzazione e rigenerazione dei luoghi storici attraverso la articolazione di processi di natura multidisciplinare ed interdisciplinare nei quali, il rilievo urbano ed architettonico, ha assunto ruolo centrale e valore determinante. La ricerca è stata svolta con il coordinamento della Facoltà di Ingegneria, assumendo come campione principale di studio l’area del ghetto ebraico di Roma. Le ragioni del Convegno “Processi di analisi per strategie di valorizzazione dei paesaggi urbani. I luoghi storici tra conservazione e innovazione”, in programma il 29 gennaio 2016, risiedono quindi nella esigenza ed opportunità di un confronto ampio sulle tematiche della valorizzazione dei luoghi storici, diffondendo e condividendo i risultati di ricerche svolte con obiettivi analoghi, al fine di contribuire alla diffusione della conoscenza scientifica ed alla individuazione delle migliori strategie, metodologie e questioni procedurali.
2016
978-88-6975-095-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14086/1134
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