E’ fuori dubbio che le profonde diversificazione che caratterizzano la morfologia e la società italiana pongono diffusamente in emergenza la questione della casa, sebbene in misura profondamente differenziata secondo le realtà regionali e territoriali. Alcune regioni come la nostra ad esempio sono oggetto di un forte disequilibrio tra la domanda e la offerta di soluzioni abitative, disequilibrio che cresce in misura esponenziale nelle province di Napoli e Caserta. Nell’ambito della nostra regione si registra una persistente e crescente domanda relativa all’acquisto di quella che comunemente possiamo chiamare “prima casa”, e tale domanda è localmente incrementata dal fabbisogno abitativo connesso anche ad altre problematiche incipienti, come ad esempio la “emergenza Vesuvio”. La Campania, secondo un dato comunicato qualche tempo fa dall’Assessorato alla Attività Produttive, è tra le regioni italiane, non quella ove si registra la media di popolazione più giovane in assoluto, bensì quella ove si registra la percentuale più elevata della fascia anagrafica media, ossia intorno ai quaranta anni. Di conseguenza vi è una puntuale concentrazione di tutte quelle necessità e dotazione tipiche per questa fascia anagrafica, dalla esigenza della stabilità lavorativa ad appunto la casa. La domanda di alloggi in Campania è notevole e continua a costituire un fabbisogno primario che coinvolge oltre un terzo delle famiglie campane, composte prevalentemente di lavoratori dipendenti e famiglie mono reddito, domanda crescente ed alimentata sia - vivaddio - dal costituirsi di nuovi nuclei familiari, sia anche dai flussi di trasferimento, migrazione e mobilità territoriale connessi alla ricerca di contiguità tra residenza e luoghi di lavoro. Ancora per la nostra regione occorre sottolineare che la domanda di abitazioni è un tema non confinabile in un ambito marginale, quale problema ad esaurimento per determinate e bene individuabili fasce sociali, ma al contrario intercetta un bisogno di un’ampia fascia di cittadini e si innesta in modo continuativo sulla molteplicità e complessità dei processi territoriali e produttivi della regione, assumendo sempre più il peso di tema centrale nella pianificazione del territorio da parte degli enti locali. I dati in nostro possesso, molto dei quali noti grazie al lavoro di organismi fattivi come la ACEN, e l’esempio degli ultimi decenni pone in evidenza come un’azione limitata unicamente ad esempio all’incentivazione dell’acquisto della “prima casa” non può oggettivamente produrre risultati significativi e risolutivi, mentre potrebbe essere molto opportuno a tale fine spostare l’azione sulla definizione di un piano “prima casa” finalizzato a strutturare una reale offerta di alloggi al di fuori delle logiche e delle dinamiche del mercato immobiliare esistente sul territorio. Ciò detto, risulta pienamente condivisibile l’attenzione da parte del Governo alle tematiche riguardanti il problema della casa, ma è necessario dettagliare l’approccio al problema.

PIANO CASA E DIRITTO URBANISTICO - E IL DISEGNO URBANO?

CENNAMO G
2009-01-01

Abstract

E’ fuori dubbio che le profonde diversificazione che caratterizzano la morfologia e la società italiana pongono diffusamente in emergenza la questione della casa, sebbene in misura profondamente differenziata secondo le realtà regionali e territoriali. Alcune regioni come la nostra ad esempio sono oggetto di un forte disequilibrio tra la domanda e la offerta di soluzioni abitative, disequilibrio che cresce in misura esponenziale nelle province di Napoli e Caserta. Nell’ambito della nostra regione si registra una persistente e crescente domanda relativa all’acquisto di quella che comunemente possiamo chiamare “prima casa”, e tale domanda è localmente incrementata dal fabbisogno abitativo connesso anche ad altre problematiche incipienti, come ad esempio la “emergenza Vesuvio”. La Campania, secondo un dato comunicato qualche tempo fa dall’Assessorato alla Attività Produttive, è tra le regioni italiane, non quella ove si registra la media di popolazione più giovane in assoluto, bensì quella ove si registra la percentuale più elevata della fascia anagrafica media, ossia intorno ai quaranta anni. Di conseguenza vi è una puntuale concentrazione di tutte quelle necessità e dotazione tipiche per questa fascia anagrafica, dalla esigenza della stabilità lavorativa ad appunto la casa. La domanda di alloggi in Campania è notevole e continua a costituire un fabbisogno primario che coinvolge oltre un terzo delle famiglie campane, composte prevalentemente di lavoratori dipendenti e famiglie mono reddito, domanda crescente ed alimentata sia - vivaddio - dal costituirsi di nuovi nuclei familiari, sia anche dai flussi di trasferimento, migrazione e mobilità territoriale connessi alla ricerca di contiguità tra residenza e luoghi di lavoro. Ancora per la nostra regione occorre sottolineare che la domanda di abitazioni è un tema non confinabile in un ambito marginale, quale problema ad esaurimento per determinate e bene individuabili fasce sociali, ma al contrario intercetta un bisogno di un’ampia fascia di cittadini e si innesta in modo continuativo sulla molteplicità e complessità dei processi territoriali e produttivi della regione, assumendo sempre più il peso di tema centrale nella pianificazione del territorio da parte degli enti locali. I dati in nostro possesso, molto dei quali noti grazie al lavoro di organismi fattivi come la ACEN, e l’esempio degli ultimi decenni pone in evidenza come un’azione limitata unicamente ad esempio all’incentivazione dell’acquisto della “prima casa” non può oggettivamente produrre risultati significativi e risolutivi, mentre potrebbe essere molto opportuno a tale fine spostare l’azione sulla definizione di un piano “prima casa” finalizzato a strutturare una reale offerta di alloggi al di fuori delle logiche e delle dinamiche del mercato immobiliare esistente sul territorio. Ciò detto, risulta pienamente condivisibile l’attenzione da parte del Governo alle tematiche riguardanti il problema della casa, ma è necessario dettagliare l’approccio al problema.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14086/1097
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